ROBERTA GULOTTA: COME E' NATO il "MIO" PREMIO
Da sinistra: Roberta Gulotta, Giovanna Ralli, Stefano Buttafuoco (Foto Pitta Zalocco)
E' stato per me un grande onore, oltre che una grande emozione, realizzare un'opera che raffigurasse la grande Anna Magnani. Fra i principali pensieri dell'impresa, uno su tutti : "quale lo stile migliore?".
Nannarella, come era chiamata affettuosamente a Roma, è stata una grande donna, una guerriera dalla vita non facile, carismatica, fiera, istintiva, intensa, misteriosa, sanguigna, magnanima, passionale, tanti gli aggettivi che le spettano, e indubbiamente anche “unica”.
Per realizzare l'opera sono andata a ritroso cercando aneddoti della sua vita personale, pezzi di film, interviste, curiosità e ho tentato diversi bozzetti che la potessero in qualche modo descrivere, con diversi stili, dal più classico al più azzardato, ma lei era ed è a tutt'oggi una donna moderna.
Appassionata di arte, amica e ritratta da numerosi artisti contemporanei, quale lo stile più appropriato? Sino a quando lasciandomi guidare, l'opera ha preso forma.
Lo sguardo rivolto verso il pubblico, tra mille colori, luci ed ombre, "eccola". La mia Anna Magnani è un'opera “pop” realizzata con tecnica mista, matita e pennello virtuale su supporto poliform.
Ogni artista interpreta ciò che sente passando attraverso la tecnica e il più grande regalo per un artista è donare il proprio lavoro.
Un grande onore per me, per il quale ringrazio Francesca Piggianelli organizzatrice ed ideatrice del grande evento “Premio Anna Magnani” , che ha celebrato anche i 50 anni dalla scomparsa della grande attrice, ed è arrivato quest'anno alla 9^ Edizione. Roberta Gulotta