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MIRIAM GALANTI, attrice: “Dopo il lockdown, io riparto così”

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(Foto: Marla Green)

Miriam Galanti, diplomata in recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha partecipato a diversi progetti cinematografici e televisivi, tra cui “Che Dio ci aiuti”. E’ stata protagonista accanto a Giancarlo Giannini di “The good italian II”, un fashion movie che ha ricevuto moltissimi premi sia in Italia che all’estero. Al festival di Venezia 2019 ha ricevuto il Premio Kineo come unica attrice italiana nel cast di un film internazionale, ovvero “In the trap” diretto da Alessio Liguori. Miriam è co-protagonista accanto a Jamie Paul e David Bailie, attore iconico della saga de “I pirati dei caraibi” e che ha recitato anche nell’ultimo film di Lars Von Trier “La casa di Jack”. 

L’attrice è inoltre molto attenta al sociale, in particolare alla lotta contro la violenza sulle donne, infatti è stata protagonista del pluripremiato cortometraggio “Metamorfosi”, che è diventato documento ufficiale del Ministero degli Interni nella lotta al femminicidio.
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Come hai trascorso la quarantena e che cosa ti è mancato di più? 

L’ho trascorsa a Roma, barricata in casa insieme al mio ragazzo. In realtà ho fatto moltissime cose. Ho ricominciato a disegnare, passione che ho da sempre ma che da troppi anni non mi davo l’opportunità di esercitare e questo mi ha davvero riempito il tempo ma soprattutto l’anima. Ho letto e guardato tante serie e film, mi sono allenata grazie a dei video tutorial su Youtube e poi ho fatto diverse dirette su Instagram all’interno del palinsesto @mysweetquarantine dove insieme ad altri attori leggevamo o recitavamo delle scene di testi teatrali contemporanei. Questo palinsesto è stata un’idea sviluppata da Paolo Stella, Federico Flamini ed Andrea Delogu: ognuno attraverso lo strumento social delle dirette poteva mettere a disposizione sé stesso, la propria arte, le proprie conoscenze o le proprie idee e condividerle con chi aveva voglia di seguirle. E’ stato un bel modo per condividere un momento così particolare per l’intero pianeta. Sempre all’interno di questo palinsesto ho creato una rubrica “Cinema/serie” dove consigliavo quali film o serie vedere sui vari portali e mi sono stupita di quante persone siano state felici dei consigli che mi sentivo di dare. E poi io e il mio ragazzo, Gilles Rocca, abbiamo girato un cortometraggio completamente da soli, all’interno delle mura domestiche, si chiama “Quarantine Punch” e parla, in modo un po’ paradossale, della vita di coppia durante la quarantena. L’abbiamo girato con il mio cellulare e arrangiandoci con luce ambiente e varie lampade. Inoltre ho partecipato ad un festival di corti, sempre su Instagram, che si chiama “The balcony”: uno sceneggiatore scriveva un corto pensato per lo strumento “diretta Instgram” e due attori lo interpretavano, io ero in squadra con Andrea Walts (sceneggiatore) ed Edoardo Purgatori (attore) ed è stato davvero divertente! Insomma non mi sono annoiata per nulla durante questa quarantena, anzi! E’ stato un momento per sperimentare nuove forme d’arte e soprattutto è stato un momento importante per concentrarmi sulla mia parte più profonda e più vera, per ritrovarla, “pulirla” e coccolarla.

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Sul set di In the Trap

Cosa mi è mancato di più? Sicuramente il contatto con la natura, per me imprescindibile. Mi è mancato camminare all’aria aperta, cosa che solitamente faccio ogni giorno, mi è mancato girovagare per la città, infatti adoro perdermi per i vicoli di Roma senza pensare al tempo e agli obblighi. Mi è mancato non poter tornare nella mia terra, la Lombardia , per abbracciare la mia famiglia. Mi è mancato sedermi in un bel posticino all’aperto con le amiche ed un bicchiere di vino. Insomma mi sono mancate le cose semplici che poi però sono anche le più importanti, quelle fondamentali.

Che cosa avevi appena terminato o lasciato in sospeso? 

Ho lasciato in sospeso l’uscita del film “In the trap” di cui sono co-protagonista. E’ un thriller/ horror psicologico che esplora la mente umana nelle sue parti più recondite. L’esorcismo è uno dei temi principali, ma lo è anche il coraggio di uscire dalle proprie trappole mentali. E’ diretto da Alessio Liguori e recito accanto ad attori talentuosissimi: Jamie Paul, David Bailie e Sonya Cullingford. Il nostro film sarebbe dovuto uscire nelle sale cinematografiche a fine marzo, dunque ora stiamo capendo quando farlo uscire. Forse in autunno, ma ancora non abbiamo una data certa. Nel frattempo però è uscito in moltissimi Paesi esteri, tra cui Russia, Stati uniti, Canada, Iraq, Thailandia, India, America Latina. In alcuni di questi Paesi è uscito al cinema prima del lockdown, mentre in altri è uscito sulle principali piattaforme come Amazon, Apple tv, Netflix, ed altre ed è stato incredibile ricevere messaggi da ogni parte del mondo durante la quarantena, in cui si complimentavano per il mio personaggio e per il nostro film, che è stato un grande lavoro di squadra.
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(Foto: Marla Green)

I tuoi progetti per la ripartenza?

La settimana scorsa ho iniziato le riprese di un progetto davvero bellissimo che mi permette di conciliare la mia passione per la recitazione e la mia passione per i viaggi. Non posso dirvi ancora troppo al riguardo, ve ne parlerò meglio più avanti. Invece posso dirvi che proprio questa settimana inizio le riprese di un cortometraggio scritto e diretto da Andrea Walts accanto a Gilles Rocca e Silvia Morigi ed è sulla legge di Murphy. “The impossible dream” è un progetto indipendente nel quale credo molto, perché penso che la voglia di raccontare e mettersi in gioco aldilà delle certezze economiche e produttive sia il vero motore dell’arte e questo bisogno, questa spinta, genera energie che portano sicuramente a qualcosa di costruttivo.

(Ringraziamo Francesca Piggianelli per la collaborazione)

(Foto sul set autorizzate da Miriam Galanti e dalla Produzione)