Metti una sera a cena con….Carlo Verdone
Carlo Verdone con Salvatore Castello, fotografa la torta di compleanno
Lo aspettavo perché me lo aveva promesso. E lui le promesse non le manca mai. Puntuale come non mai, all’ora concordata, lo vedo apparire in fondo alla sala del Ristorante “Consolini all’Arco di San Lazzaro”. L’occasione è il mio compleanno (l’83° per la cronaca). E’ vestito in modo informale, l’abbigliamento che predilige. In mano reca due suoi libri (“La carezza della Memoria” e “La Casa sopra i Portici” con dedica (A Salvatore, i ricordi di “un cacciatore di emozioni”. Con affetto. Carlo). E’ il suo pensiero ad un amico di sempre. Gli presento gli altri invitati e gli indico il posto a lui riservato. Accanto al mio, naturalmente .
Carlo Verdone con Salvatore Castello e Antonio Castello
Carlo Verdone, perché è di lui che sto parlando, è quello di sempre, quello di tantissimi anni fa (era praticamente all’esordio della carriera), quando mi onorava della sua presenza insieme a Sergio Leone, Giuliano Gemma, Alvaro Mancori, altro gigante della cinematografia, ed altri, qualcuno dei quali ormai scomparso, in occasione di analoghe circostanze. Affabile, come lo è sempre stato, si comincia a parlare di tutto. Ma, inevitabilmente, il discorso scivola sui suoi film: quelli della gioventù: “Bianco, rosso e Verdone”, “Borotalco”, “I due Carabinieri”, “Compagni di scuola”, “In viaggio con papà” e dei suoi partner: Irina Sampiter, Eleonora Giorgi, Enrico Montesano, Nancy Brilli, Alberto Sordi, che ricorda tutti con grande affetto e con infinita ammirazione. Sempre molto generoso, anche quando poteva esimersi dal farlo, non lesina giudizi professionali positivi verso tutti i suoi colleghi. Quasi si commuove quando mio fratello gli mostra una foto di quasi 40 anni fa, scattata in occasione di un altro mio compleanno, che lo ritrae con Sergio Leone e Giuliano Gemma. La guarda attentamente e poi esclama: “ammazza come è larga sta giacca”, riferendosi a quella che indossava quella sera. C’è stata anche l’occasione di parlare di Alessandro Ferraù e del suo Premio (“Una vita per il cinema”) che ricorda molto bene. “Conservo ancora le statue (“Vittoria di Samotracia”) assegnatemi, se ricordo bene, nel 1989 e nel 1991”
Carlo Verdone con Antonio Castello ei suoi ultimi libri
Poi, l’attenzione si sposta sulla partita che la Roma, la nostra squadra del cuore, sta giocando a Siviglia con la Real Societad, per l’accesso ai quarti di finale della Coppa UEFA. Agli strepitosi piatti dello chef Arturo (“paccheri ai gamberi”, “risotto alla marinara”, gamberi alla catalana” ecc.), si alternano i commenti sulla partita e alla fortuna che, una volta tanto, sta premiando la Roma che resiste fino alla fine, forte del vantaggio accumulato nella partita di andata. Nel mezzo, una telefonata di Giorgio Perinetti, general manager della squadra del Brescia, compagno di liceo di Carlo e grande amico mio, da quando mi occupavo come dirigente accompagnatore, delle squadre minori della Roma, ai tempi della presidenza Sensi. Ci doveva essere anche lui, ma una improvvisa decisione della sua società, gli ha fatto saltare l’impegno.
Mia nipote Silvia, attualmente impegnata all’Accademia di Cinematografia, gli chiede qualche consiglio per la sua eventuale carriera nel settore, che molto volentieri le dispensa. Mio fratello Antonio, giornalista e scrittore, lo omaggia con alcuni suoi libri che non manca di apprezzare. Carlo Verdone con Silvia Castello
D’obbligo, un riferimento ai suoi ultimi lavori e, in particolare, alla serie televisiva a puntate che lo vede tuttora impegnato come ideatore, regista e sceneggiatore, “Vita da Carlo”, nella quale interpreta se stesso. Un impegno che definisce “molto faticoso”
Al taglio della torta, mi si avvicina con affetto congratulandosi per la bella serata. Intanto anche la partita della Roma termina con la qualificazione della nostra squadra del cuore al turno successivo. Quando si alza per accomiatarsi è prodigo di saluti per tutti gli altri invitati: Dr. Armando Monini, Commercialista-Tributarista; Dr. Jacopo Stangone, Commercialista; Dr. Giulio Tassoni, Imprenditore farmaceutico; Prof. Antonio Sanchez-Gil, sacerdote, docente di diritto canonico all’Opus Dei; Prof. Alfredo Di Benedetto, primario neuro-chirurgo al Pio XI, Dr. Francesco Caffaro, generale dei carabinieri; Dr. Antonino Viti, presidente A.C.S.I.; Dr. Adriano Masala, dirigente amministrativo del Vaticano. Foto a non finire, comprese quelle con le maestranze del locale.
Salvatore Castello