Inaugurata la Sala Pietro Germi al Centro Sperimentale di Cinematografia
Il 10 dicembre, nella storica Aula Magna del Centro Sperimentale di Cinematografia, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della Sala Pietro Germi.
Ad inaugurare la giornata è stato Sergio Castellitto che da Presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia aveva promosso l’iniziativa: «Questa è una delle attività di cui vado più fiero dell’anno trascorso al CSC perché i gesti simbolici hanno lo stesso significato dei gesti sostanziali. Il cinema di Pietro Germi è stato per me decisivo fin dall’inizio, dagli anni dell’Accademia, a tal punto che il mio sogno era quello di fare il remake de “Il ferroviere”, esempio di cinema realista e in qualche misura anche melodrammatico (…) La abbiamo intitolata “Sala” Pietro Germi perché grazie al miglioramento tecnologico l’Aula Magna è diventata una sala di proiezioni a tutti gli effetti e dunque sottolineo la parola “Sala”. Definirla “Aula” sarebbe risultato meno emozionante. Vi ringrazio, vi abbraccio tutti e consiglio ai docenti di far vedere il cinema di Pietro Germi agli allievi: ogni film vale una lezione».
A seguire il critico cinematografico Mario Sesti, Responsabile della Comunicazione del CSC, ha letto la lettera – pubblicata sul saggio da lui curato “Tutto il cinema di Pietro Germi” – con la quale Germi chiedeva la possibilità di essere riammesso ai corsi del CSC – Scuola Nazionale di Cinema a seguito di un’iniziale bocciatura, e grazie alla quale Alessandro Blasetti decise di dargli una seconda possibilità inserendolo in qualità di uditore. Prima al corso di Recitazione e successivamente a quello in Regia. «Germi aveva ventritré anni quando scrisse questa lettera; quello che è interessante capire come un ragazzo di soli ventitré anni potesse amare il cinema a tal punto da tirare fuori questo carattere e questa personalità. E’ importante che lo spazio in cui ci troviamo adesso venga dedicato ad un simile talento e che si chiami, da ora in poi, “Sala” Pietro Germi»
Ha preso poi la parola la figlia del grande regista, Marialinda Germi, la quale ha approfittato per condividere una corrispondenza privata tra Germi e la sua futura moglie Anna all’inizio del ‘38: «Dovrei scriverti qualche poesia ma mi manca il tempo; ti promisi di scrivertene qualcuna quando ti salutai (ricordi?) ma temo di non poter mantenere la promessa poiché il lavoro qua al Centro Sperimentale è più che bello: è splendido, ma anche molto duro e pesante, e alla sera mi sento affaticato e col solo desiderio di passare trascorrere un’ora senza pensare a niente prima di dormire (…) Al Centro Sperimentale siamo guidati da un gruppo di insegnanti che sono tra i pochi uomini di reale valore della cinematografia italiana: Blasetti per la Regia, Barbaro per la Sceneggiatura, Scharoff per la Recitazione, per non citare che i più importanti. Noi svolgiamo un programma di estremo interesse: Teorica della regia, Teorica e pratica della sceneggiatura, Estetica del cinema, ma soprattutto le esercitazioni pratiche di regia con attori in carne e ossa, tutto un lavorio di introspezione psicologica addirittura appassionante (…). Mi trovo in mezzo a giovani di notevoli capacità poiché quest’anno la selezione è stata particolarmente severa: sei soltanto sono stati gli allievi e registi ammessi. E tuttavia ti assicuro che più di una volta al Centro si sono accorti della mia presenza, e meglio ancora, spero di fare nell’avvenire. Mi sento assestato e tranquillo come da molti anni non mi sentivo. Non brancolo più e so dove voglio giungere, e spero di arrivarci (…)».
Hanno partecipato alla cerimonia anche alcuni esponenti del CdA del Centro Sperimentale di Cinematografia: Vincenzo Mannino ha raccontato che la scelta di dedicare la sala a Pietro Germi è stato uno dei primi atti della governance guidata da Sergio Castellitto, circa un anno fa, proposta accolta da tutti i Consiglieri senza riserva; Mauro Campiotti ha osservato come il cinema di Germi ponga sempre delle domande, e rivolgendosi agli allievi ha concluso «e le porrà al vostro lavoro e al vostro desiderio di raccontare ancora qualcosa».
In coda sono stati proiettati alcuni rari materiali messi a disposizione dal CSC - Cineteca Nazionale: i provini de “Il Ferroviere” di Germi. E’ stato inoltre ricordato da Mario Sesti che nel 2025 sarà organizzato un nuovo Festival della Cineteca Nazionale ad ingresso libero che avrà luogo, tra le varie location, anche nella Sala Pietro Germi del Centro Sperimentale di Cinematografia.