INAUGURATA LA MOSTRA "AUDREY A ROMA"
- ANTEPRIMA PER LA STAMPA, ALL’ARA PACIS DI ROMA -
di Enrico Stella
Dallo scorso 25 ottobre il Museo dell’Ara Pacis ospita Audrey a Roma - Esterno giorno, emozionante mostra dedicata alla Hepburn e al suo lungo soggiorno nella Capitale (vedi News dell’Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi e di Una Vita per il Cinema del 18 ottobre). Una visita in anteprima, preceduta da una conferenza stampa, è stata concessa a giornalisti, fotografi e teleoperatori.
Tra l’immenso materiale iconografico disponibile non è stato facile selezionare i 150 scatti inediti, destinati all’esposizione, ma Luca Dotti, il secondogenito dell’attrice, ideatore dell’evento, ha privilegiato le immagini più significative di “Audrey a Roma”: questo è anche il titolo del volume che accompagna la mostra, curato dallo stesso Luca e da Ludovica Damiani, con testi di Sciascia Gambaccini, edito da Mondadori. Le foto ci fanno ripercorrere tre decenni che i più anziani di noi ricordano con struggente nostalgia.
La prima sezione della mostra è dedicata infatti agli anni cinquanta, quelli dei tre film girati a Roma: Vacanze romane (1953), Guerra e pace (1956), La storia di una monaca (1959). Varie, suggestive immagini illustrano momenti trascorsi sul set, a Cinecittà; sotto la gigantografia che raffigura Audrey con Gregory Peck possiamo ammirare la mitica Vespa, in ottimo stato di conservazione, impiegata da ”Joe Bradley” per condurre in giro la “principessa Anna”. Nella seconda sezione prevalgono le foto di serate importanti, come le anteprime e le prime romane di alcuni film (La storia di una monaca e Colazione da Tiffany) al cinema Fiammetta: l’attrice appare sempre elegantissima, ma non sfoggia mai gioielli vistosi. E’ ritratta anche al Teatro Sistina, alla premiazione delle Maschere d’argento, assieme all’amica Valentina Cortese e a Claudia Cardinale. Alcune foto del 1972 sono state scattate durante una festa con attori romani: Alberto Sordi, Monica Vitti e Renato Rascel che balla con lei. Tra gli eventi mondani, l’inaugurazione dell’atelier di Irene Galitzine, in via Veneto.
Le didascalie che ci guidano lungo il percorso espositivo sono prodighe di commenti sull’abbigliamento e gli accessori preferiti dalla Hepburn: conosciamo così la sua predilezione eccentrica per le borse-cestino che portava con le pellicce, d’inverno, e con i tailleur estivi; collezionò vari tipi di cestini: dal modello creato per lei da Hubert de Givenchy a quello fatto a mano dai bambini africani. Famose anche le sue collezioni di ballerine colorate e foulard. Come dimostrato da alcune immagini, amava completare il look con accessori etnici, raccolti durante i suoi tanti viaggi.
La terza sezione ci presenta Audrey lontana dalle scene, votata interamente al suo ruolo di mamma e moglie, colta dai paparazzi mentre passeggia a Trinità dei Monti con la madre, o si reca in visita dalla suocera nei pressi di Campo de’ Fiori, o porta a spasso lo yorkshire “Famous” e fa la spesa nelle botteghe di alimentari, compra il giornale, svolge il rito domenicale delle “pastarelle” in compagnia del marito e dei figli Sean e Luca. E’ insomma, a tutti gli effetti, una tranquilla signora romana, e la città la accoglie a braccia aperte, facendo tesoro di ogni sua apparizione.
Otto teche ospitano, tra gli abiti dell’ attrice, alcune creazioni di Givenchy, Valentino e tanti altri che rappresentano anche il modo di vestire di quel periodo. Tra i vari oggetti esposti
notiamo gli occhialoni, con la montatura di tartaruga, utilizzati in Colazione da Tiffany.
Intanto scorrono continuamente le immagini di un video esclusivo, girato in superotto, montato da Pierpaolo Verga e prodotto da Luchino Visconti, che rivela momenti di vita privata: l’incontro e il matrimonio con Andrea Dotti, la nascita di Luca, le passeggiate in montagna, le vacanze al mare.
Uno spazio è riservato alle foto che documentano alcune tra le numerose missioni a cui la Hepburn, Ambasciatrice dell’Unicef, ha consacrato interamente l’ultima parte della sua vita. Ricordiamo che l’integrazione nel prezzo del biglietto e i diritti d’autore del libro saranno devoluti al progetto di lotta alla malnutrizione infantile in Ciad, sostenuto dal Club di Top Donor Amici di Audrey, in collaborazione con l’Unicef e con l’ Audrey Hepburn Children’s Fund di cui è presidente Sean Hepburn Ferrer. La mostra è aperta al pubblico fino al 4 dicembre.
Anche la Casa del Cinema di Villa Borghese renderà omaggio all’ indimenticabile attrice con la proiezione di cinque delle sue pellicole più famose, nei giorni 11, 19 , 26 novembre, 11 e 18 dicembre, alle ore 21. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.
Foto
1. Audrey a Trinità dei Monti, 1959
© Archivio Storico Luce – proprietà Cinecittà Luce
2. Sul set di “Guerra e pace”, a Cinecittà 1955
Pierluigi Praturlon © Reporters Associati
3. Con Irene Galitzine, nel suo atelier di via Veneto, 1971
© Alessandra Spalletti
4. In missione per l’Unicef, 1988
© Unicef – John Isaac