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Il mio ricordo di MONICA VITTI

di Claudio Manari

A pochi giorni dalla scomparsa dell’indimenticabile Monica Vitti, mi sento di condividere con i lettori questo personale ed unico ricordo della grande attrice che ha interpretato fra il 1954 e il 1992, prima di ritirarsi a vita privata agli inizi degli anni duemila, decine di personaggi che sono rimasti nella indelebile memoria collettiva in film, opere teatrali e programmi televisivi .

Non mi pare il caso di percorrere in questa sede, la carriera di questa straordinaria donna e attrice, in quanto soprattutto in seguito alla scomparsa, e purtroppo a volte solo in questa triste occasione, la stampa nazionale ed internazionale è assai prolifica di profili, schede, carriera e tributi più o meno completi, che si risolvono in operazioni di copia e incolla da enciclopedie o siti web.

Il mio personale ricordo vuole essere un omaggio personale alla donna che ho conosciuto, raccontarne la circostanza e le sensazioni provate, cercando di trasmetterle al lettore che vorrà leggerle.

Spesso, un ricordo personale è talmente privato che può non essere gradito al pubblico, in quanto non depositario finale dello stesso, ma nel caso di Monica, signora dello schermo, ma con una personalità schiva e improntata alla semplicità, vale la pena raccontarlo.

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La premessa

L’incontro avvenne nel 1987, al Teatro comunale della mia città natale, Alessandria.

Il Teatro comunale in quel tempo era diventato un vero e proprio luogo, ove anche per gli alessandrini, così poco abituati a ricevere personalità nella città che veniva e purtroppo viene considerata tuttora una città di provincia con poche attrattive (e la gente non sa quanto si sbaglia, ma di questo parlerò in altro momento) si poteva fare conoscenza con le grandi produzioni teatrali, concerti di interpreti famosi e film in retrospettive dedicate, grazie alla passione per alcuni impresari dell’azienda teatrale alessandrina, sensibili alla cultura ed alla sua diffusione. Difficile a dirsi, ma il Teatro ad Alessandria è ormai chiuso da decenni in attesa di ristrutturazioni nonostante fosse un edificio di recentissima costruzione negli anni ottanta e allora, da poco inaugurato…

Tornando a noi, La Vitti, insieme a Rossella Falk, Angiolina Quinterno e Orazio Orlando fra gli altri, era la protagonista de “La strana coppia” diretta da Franca Valeri e tratta dalla commedia di Neil Simon in una versione rivista al femminile. Con questa versione teatrale italiana, l'attrice celebrava così il suo ritorno al teatro dopo 20 anni di assenza nei quali si era completamente dedicata al cinema. Grazie a questa commedia, la Vitti manifestava il suo desiderio e la necessità di un ritorno alla risata, seppur stemperata da una buona dose di ironia, che portava a riflettere sul tema del divorzio raccontato e vissuto con i difetti, le caratteristiche e i problemi quotidiani affrontati dalle donne.

Inutile dire che il teatro era gremito con un tutto esaurito, proprio in attesa di vedere Monica Vitti dal vero e apprezzarne le doti artistiche in persona e non solo sullo schermo.

Anche io ovviamente, da tempo in possesso dei biglietti ero in prima fila.

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L’incontro

Terminato lo spettacolo, grazie a una piccola raccomandazione da parte dello staff del Teatro che frequentavo assiduamente e che dunque conosceva la mia passione per i personaggi dello spettacolo, ebbi la possibilità di accedere ai camerini degli artisti, previo il loro permesso e quindi riuscì a essere ricevuto dalla signora Vitti.

La mia sorpresa fu quella di trovarmi di fronte a una signora senz’altro bellissima, ma soprattutto dotata di una carica di spontaneità e simpatia unica, qualità rare in un personaggio così celebre nel mondo del cinema, che si è abituati a considerare distante dal comune ammiratore non facente parte di quel mondo.

La signora Vitti infatti non solo si stava struccando, ma mi ricevette con un cerchietto fra i capelli e la crema struccante o qualcosa del genere in viso, perdonate la mia non conoscenza tecnica in fatto di trucco, e con un sorriso solare e quella sua voce rauca particolare mi invitava a sedermi e a parlarle senza alcun problema.

Rotto il ghiaccio, dopo aver firmato il mio programma, mi invitò a seguire lei e la compagnia all’Hotel Alli due Buoi Rossi, il migliore della città in centro, suo ospite per la cena al ristorante dello stesso Hotel…

Capirete dunque lo stupore ed il piacere che si tradusse per me in un momento di panico iniziale, seguito da una fretta spaventosa di raggiungere l’Hotel dopo circa una mezz’ora perché Monica giustamente, come del resto la compagnia intera, aveva moltissima fame. Erano infatti le 23.30 circa…

Tralasciando ulteriori futili dettagli circa l’imbarazzante situazione in cui mi trovavo, dovuta al fatto dell’inaspettata occasione, dirò solo che non ricordo affatto le portate della cena, ma ricordo perfettamente che Monica fu di una gentilezza fuori dal comune e che subissata dalle mie domande sui suoi film, già allora ero completamente assorbito dalla passione per il cinema, mi raccontò ogni particolare che le chiedevo con una memoria straordinaria, in particolare sui suoi film comici e non tanto su quelli drammatici e d’autore che l’avevano consacrata musa di un certo cinema acclamato dai critici e dal pubblico.

Ebbene si, lei si sentiva una grande commediante, una attrice comica, una donna che amava ridere ed essere fonte di risate per il pubblico. In particolare adorava Alberto Sordi e ricordava con piacere Shelley Winters con la quale aveva recitato nel film Mimì Bluette fiore del mio giardino.

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Mi ricordò che uno dei suoi personaggi più amati fu il ruolo di Assunta nel film "La ragazza con la pistola" e che amò molto fare il film cult-pop Modesty Blaise, la bellissima che uccide.

Nei tempi recenti adorava i film diretti dal suo compagno di allora e poi marito Roberto Russo e era molto fiera del film Flirt.

A questo proposito lancio un appello da questo autorevole sito dell’Annuario del Cinema Italiano & Audiovisivi per pregare le case di produzione che editano i dvd o blue-ray affinchè fianlmente pubblichino questo film introvabile e scomparso.

La serata passò in un attimo e terminò con un abbraccio e un casto bacio di saluto. Sottolineo che durante la serata fu piacevolissimo parlare con la grande Angiolina Quinterno e con il caro Orazio Orlando.

Per quanto riguarda Rossella Falk, devo dire che seppur formalmente gentile, stette un po’ in disparte forse un po’ infastidita da quella che a dir suo era stata una serata dove il pubblico sembrava aver tributato più applausi a Monica Vitti… che dire, le dive son sempre dive!

Saluto qui i miei lettori sperando di averli interessati e soprattutto voglio ringraziare Monica Vitti per quella serata e per i successivi incontri che ebbi con lei, in momenti molto più ristretti in fatto di tempo ad alcuni festival ai quali presenziai.

Monica, una donna che tutti ricorderanno per sempre e che continuerà con la sua presenza a far ridere e piangere il pubblico per generazioni ancora.