Verrà inaugurata sabato 11 marzo alle ore 18.00 presso la Galleria d’Arte Rosso20sette arte contemporanea di Roma, la prima mostra personale della street artist Laika dal titolo Art Is (Not) A Game, a cura di Tiziana Cino e Stefano Ferraro e accompagnata da un testo di Edoardo Marcenaro.
Laika, che ama definirsi una “attacchina romana”, è un’artista attiva dal 2019, con un nome omaggio alla cagnolina Laika, primo essere vivente nello spazio.
Art is (not) a game ripercorre la sua “arte senza filtri”, con una serie di opere divenute iconiche. Tra queste: l’opera dedicata a Patrick Zaki e Giulio Regeni (L’abbraccio), a Gino Strada (Le lacrime di Kabul), ad Angela Davis (Sweet Black Angel), e poi la serie No Eyez On Me Project con i ritratti di Greta Thunberg (Barbie Girl) e Matteo Salvini(Baywatch).
Ad impreziosire la mostra, poi, ci saranno anche le opere più politiche dell’artista, veri e propri manifesti: da Iustitia, dedicata a Mimmo Lucano, a Es Ley, sulla legalizzazione dell’aborto in Argentina, fino a Mir, invito alla pace e al disarmo.
E ancora il lavoro realizzato sulla rotta balcanica dedicato ai migranti Life Is Not A Game – da cui prende il titolo anche l’omonimo film di Antonio Valerio Spera in cui Laika è protagonista.
Non solo carta e tele, però. Verrà esposta infatti anche l’installazione Futuro, composta da una tavola optometrica realizzata su legno smaltato, presentata per la prima volta nel 2021 a Francoforte, con le lettere che si riducono sempre più mettendo a dura prova la vista nel leggere una sola parola: “FUTURO”.
Laika è attualmente in mostra anche presso la collettiva Jago, Banksy, TVboy e altre storie controcorrente a Palazzo Albergati (Bologna).
Art Is (Not) A Game è la sua prima mostra personale e sarà visitabile fino al 22 aprile 2023.
BIOGRAFIA di LAIKA
Laika è una street artist italiana. Il nome nasce come richiamo al primo essere vivente giunto nello spazio, la cagnolina Laika, nata nel 1954. C’è anche un riferimento alla Leica, la famosa macchina fotografica. La scelta di Laika come nome d’arte è legata al concetto di voler “puntare allo spazio”, di non porsi mai dei limiti. Puntare allo spazio, inoltre, permette di osservare il mondo da lontano, per avere una visione più ampia, senza limiti. Laika ha deciso di non svelare la propria identità indossando una maschera. L’anonimato, infatti, le garantisce una maggiore libertà espressiva e distoglie l’attenzione dagli aspetti della sua vita personale facendoci concentrare solo ed esclusivamente sui suoi messaggi. Inizia la sua attività nella primavera del 2019, cominciando ad attaccare degli sticker nella sua città, Roma, ma la fama internazionale arriva all’inizio del 2020 con le sue due opere più famose: Jenesuispasunvirus, l’opera (una delle prime al mondo dedicate al COVID19) che denuncia gli atti di razzismo contro la comunità cinese prima dello scoppio della pandemia; L’Abbraccio, il celebre poster dedicato a Patrick Zaki e Giulio Regeni attaccato nei pressi dell’Ambasciata egiziana di Roma. Il fascino misterioso di questa figura, quasi “asessuata”, ha portato da più parti a definirla come “la Banksy italiana“, definizione attribuita per lo più dalla stampa internazionale. D di Repubblica l’ha inserita tra le “100 Donne che cambiano il mondo” del 2021. Alcune sue opere sono esposte a Bologna presso Palazzo Albergati nella mostra collettiva “Jago, Banksy, TV Boy e altre storie controcorrente”.
La sua attività è stata oggetto di un docufilm dal titolo “LIFE IS (NOT) A GAME” diretto da Antonio Valerio Spera, presentato alla 17a edizione del Roma Cinema Fest nella sezione Freestyle e che le ha fatto guadagnare un Nastro D’Argento come “Protagonista dell’anno 2023”.
(Fonte foto: ufficio stampa Gargiulo & Polici Communication)
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