A TORINO OMAGGIO A LUCIA BOSE': intervistiamo il Maestro ENRICO SABENA
Sabato 18 settembre, alle ore 21, il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha reso omaggio Lucia Bosè con una grande serata evento.
di Lisa Bernardini
In anteprima assoluta, è stato infatti presentato al pubblico, alla stampa e alla famiglia di Lucia Bosè il documentario inedito “Lucia Bosè - L’ultimo ciak” a firma di K. Kosoof (il sodalizio artistico tra i registi Davide Sordella e Pablo Benedetti), incentrato sulla vita non ordinaria di questa donna straordinaria (come preannunciava il comunicato pre-evento), scomparsa nel 2020 e che quest'anno avrebbe compiuto 90 anni.
Il Regista Davide Sordella con Laura Avalle, autrice del libro omonimo "Lucia Bosè - L'ultimo ciak" per Morellini Editore
La colonna sonora del film è stata realizzata dal maestro Enrico Sabena, presente alla serata torinese.
Le musiche originali ruotano intorno al classico della tradizione latinoamericana “Alfonsina y el mar”, le cui tematiche fanno da sfondo alla trama.
Incontriamo per una chiacchierata informale il Maestro Sabena, compositore di lungo corso e socio della Associazione Compositori Musica per Film.
Il Maestro Enrico Sabena (a sinistra) con Lucia Bosè
- Maestro, ci racconti qualcosa in più sulle musiche da lei firmate per questo lavoro omaggio alla memoria di Lucia Bosè.
"Iniziamo con il dire che il film “Alfonsina y el mar” (film in lingua spagnola, distribuito nei paesi ispanici e negli USA anche con il titolo “One more time”) è stata l’ultima interpretazione sul grande schermo di Lucia Bosè, che nel 2012, all’età di 83 anni, accettò di spostarsi nella sabbia del deserto di Atacama, in Cile, per girare un film “in pieno stile neorealista” – come ebbe a definirlo con soddisfazione.
Oggi quel filmè stato rimontato in una versione “director’s cut”, e inoltre è stata ricavata un’opera aggiunta: proprio il documentario presentato a Torino. “Lucia Bosè – l’ultimo ciak” presenta spezzoni del film alternati a interviste inedite a Lucia nel backstage, e frammenti di archivio della sua splendida carriera e della sua vita privata".
- Come ha affrontato questo lavoro, musicalmente parlando?
"Ho dovuto realizzare un completo coordinato musicale sull’evergreen argentino “Alfonsina y el mar”, la canzone che narra la tragica fine di Alfonsina Storni, la celebre poetessa e scrittrice argentina che nel 1938 si tolse la vita lasciandosi andare nell’oceano. Una sfida, quindi: realizzare musiche originali, in stile, e di livello tale da reggere il confronto con quella “hit”: musiche che accompagnassero il respiro del film per poi sfociare, nei titoli di coda, nella celebre canzone.
Con “Alfonsina y el mar” sono ritornato a lavorare con questo duo registico che si fa chiamare Kiff Kosoof (Davide Sordella e Pablo Benedetti). È il duo con cui avevo realizzato la colonna sonora di “Corazones de mujer”, film che aveva riscosso molto interesse in giro per il mondo, e al Festival di Berlino del 2008, ottenendo riconoscimenti anche per le musiche.
Torino, Museo Nazionale del Cinema. Il Maestro Enrico Sabena con la giornalista Lisa Bernardini (Ufficio Stampa ACMF)
Questa volta però era diverso. Da un lato il film “Alfonsina y el mar” proseguiva la scelta stilistica di “moderno neorealismo” che aveva caratterizzato “Corazones de mujer” (con il low-budget che diventava un’impronta stilistica); dall’altro lato, la presenza di due grandi attrici come Lucia Bosè e Magaly Solier (già Orso d’Oro a Berlino) imponeva una differente valutazione dell’apporto musicale nell’economia dell’intero film. In “Corazones de mujer” la recitazione degli attori non professionisti (chiamati a recitare seguendo in parte un semplice canovaccio) era stata arricchita, in termini di sceneggiatura, da un linguaggio musicale variegato e importante, quasi un personaggio aggiunto, un contrappunto negli intrecci della trama. Ora, invece, nel nuovo film, con Lucia Bosè in scena, e la canzone “Alfonsina y el mar”, occorreva un approccio diverso: qui la musica avrebbe continuato sì a mantenere alta la tensione della storia, e a rendere poetica, musicalmente e non solo, ogni scena, ma lo avrebbe fatto fondendosi negli stilemi dell’evergreen argentino, interpretati dal sottoscritto secondo una personale sensibilità, ossia arricchendosi di fatto di un’originalità stilistica che solo un compositore lontano da quello stile (come ero io) - ma comunque intenzionato ad ottenere un risultato interessante - avrebbe potuto dare. Penso di aver reso l’intera colonna sonora fruibile anche da chi non è particolarmente vicino a quello stile musicale".
Enrico Sabena nel suo studio. La ragazza bionda nello schermo è Dree Hemingway, nipote del grande scrittore, che ha recitato nel film "The truth about angels" di cui il Maestro ha composto le musiche anni fa.
- In pratica, come si potrebbe definire l'impianto che alla fine lei ha creato ed utilizzato?
"Un minimalismo acustico; una malinconia sempre ricorrente, anche nei temi giocosi, sia con la chitarra folk che con la fisarmonica che con gli ensemble di archi e legni – e qui voglio ricordare l’apporto unico e prezioso del francese Bruno Mattio, che avevo incontrato a Parigi durante il mio viaggio di nozze. Lo ricordo con tristezza, Bruno, perché è recentemente scomparso, e con riconoscenza: i suoi clarini, soprattutto il clarino basso, ha arricchito gli organici delle mie composizioni con un colore davvero originale, e una sensibilità melodica fuori dal comune. Un ensamble da camera, folk, con un filo di elettronica aggiunto per sottolineare dove necessario la surrealtà di certe scene".
(Foto gentilmente concesse dal Maestro Enrico Sabena)